Monumento a Vittorio Emanuele II
Alla morte di Vittorio Emanuele II, nel 1878, fu deciso di innalzare un monumento che celebrasse il Padre della Patria e con lui l’intera stagione risorgimentale.
Nel 1880 fu bandito un primo concorso internazionale, vinto dal francese Nenot, al quale però non fece seguito una fase attuativa del progetto. Nel successivo concorso, bandito nel 1882, la partecipazione fu riservata ai soli progettisti italiani. Fu anche stilato un dettagliato elenco di indicazioni per il progetto, che prescrivevano “un complesso da erigere sull’altura settentrionale del Campidoglio, in asse con la via del Corso; una statua equestre in bronzo del Re; uno sfondo architettonico di almeno trenta metri di lunghezza e ventinove d’altezza, lasciato libero nella forma ma atto a coprire gli edifici retrostanti e la laterale Chiesa di Santa Maria in Aracoeli”.
I concorrenti ebbero un anno di tempo per consegnare il progetto. Le proposte presentate furono 98 e delle tre selezionate per la scelta finale la commissione reale votò all’unanimità quella di Giuseppe Sacconi, giovane architetto marchigiano.
Come arrivare Clicca qui